51. Ancora un altro giro di giostra

[Da un frecciarossa all’altro]

 

Una città del sud, mio padre aveva fatto “l’emigrante” al contrario. Al sud invece di andare al nord. Anche in questo ci dovevamo contraddistinguere. Una città del sud. Un fine anno degli anni ’60. Una giostra in pieno centro città, allora c’era tanto spazio, quello necessario a installare “l’autoscontro” e gli “aerei che sparavano”. Il primo lo conosciamo tutti, esiste ancora, perché l’auto è una costante nei desiderio dei bambini di tutte le epoche, oramai le case automobilistiche ce l’hanno impiantato nel DNA, nasciamo col gene del desiderio del volante da impugnare… Il secondo gioco, la seconda giostra, te la descrivo. Perno centrale che ruota, tanti bracci meccanici che si sollevano mentre ruotano. Ogni braccio all’estremità ha una navicella, un alloggiamento per 2 bambini che somiglia molto al vano di un aereo. In pratica, “una tinozza” volante. Al centro del largo sedile, sulla “plancia”, una leva per alzarsi e sollevarsi in “volo” e all’estremità della leva un pulsante che serviva a sparare alle altre navicelle. Una specie di volante, faceva girare il tutto intorno a se stesso, per poter sparare all’impazzata contro tutte le altre “tinozze”. Un bambino usava la cloche e sparava, l’altro girava. Chi veniva colpito veniva “abbattuto” e “atterrava”, col movimento del braccio che lo abbassava verso il pianale della giostra. L’ultimo che restava in alto, guadagnava il diritto a fare un altro “giro di giostra”. Il tutto accompagnato dalla musica diffusa da un mangiadischi. La musica la sentivo da casa. Quando le note volavano nell’aria io sapevo che la giostra era in funzione. Avevo 10 anni. E torturavo la “zia Ninetta” finché non mi portava là, tra le luci e i colori, finché lei non si piegava al mio volere. “2 giri 2″, e poi rientro a casa per continuare a svolgere i compiti di scuola elementare. Tutto ciò, a quest’ora, oggi, è stato evocato da una canzone che sta andando in sottofondo. Ad emettere il suono non è il mangiadischi a 45 giri, ma un file mp3, letto, decodificato e sputato fuori dal mio personal computer. Si tratta di “La notte” di Adamo. La notte tu mi appari in mente… la notte tu mi fai impazzir… la notte… Ancora un altro giro di giostra, bimbi!

Commento Uno
Nostalgia… oscillare nel passato per catapultarsi nel presente con nuovi stimoli e sensazioni. Sapori, odori e colori che risorgono dalla mente per farci assaporare il dolceamaro dei giorni vissuti. Splendidi e terribili proprio per questo, perché già vissuti