[Trieste, Free climbing sulla parete della napoleonica]
A proposito della Vezzali.
Avevo detto qualche rigo fa che non mi sta proprio simpatica. La chiamano la signora del fioretto. E’ molto brava, questo si. Ma non confondiamo la bravura con la classe di una donna, di una signora. Prima di partire per la Cina, per i giochi olimpici di Pechino, ho ascoltato una sua intervista. Era col figlioletto. Supponenza e presunzione. Questi erano i sentimenti che i suoi modi di porsi avevano scaturito in me. Ho poi assistito in diretta alla finale di fioretto femminile. Non potevo fare il tifo per la coreana, seppur simpatica. Era velocissima, guizzi di lampo dentro la difesa della Valentina. Che, ballando, ha saputo dare la stoccata del campione. Ma sapevo che la terza medaglia d’oro in 3 olimpiadi l’avrebbe proiettata oltre l’antipatia epidermica. Subito dopo la vittoria ha cominciato a vaneggiare, si sente unta da Dio per e sue doti di fiorettista, ha parlato di regina, di stelle, ha messo in campo Ramazzotti, il Presidente della Repubblica. Grazie a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare per me…!!! Ora recrimina un posto da commissario di polizia, come se non bastasse la pantomima dell’arruolamento alle armi dei nostri atleti (fiamme gialle, oro, azzurre, polizia, carabinieri, finanza, aeronautica: sai tirare il martello? entra nei poliziotti a cavallo!) Ora recrimina il posto di portabandiera per la prossima squadra olimpica di Londra 2012. Ora chiede al Ministro Tremonti la detassazione dei premi per le medaglie (150 mila euro per l’oro, 100 per l’argento, 75 per il bronzo). Non sono cinico, non sono anti patriota. Ho sofferto per Tagliariol, per Pellielo, per Rebellin, ho spinto virtualmente la Gaudenzi. Mi emoziona e mi fa accapponare la pelle l’impresa epica di un oro (non quelli della macchina di laboratorio di nome Phelps, quelle costruzioni bioniche mi fanno paura). Vorrei imparare a tirare al piattello per sperare di partecipare un giorno ad una Olimpiade (l’unico sport che potrei fare a questa età, per una medaglia). Ma, ti prego, Maria Valentina (2 nomi sono pure troppi), dobbiamo essere noi ad incensarti, ad osannarti. Tu sei una diva dello sport. E’ vero, è oggettivo. Ma te lo dobbiamo dimostrare noi. Tutto il rispetto per i tuoi sacrifici, per le tue doti, per i tuoi successi. Ma il tuo viso, le tue labbra “sottili e storte” tradiscono somaticamente il tuo carattere!
Commento Uno
Stipendi di stato agli atleti di stato, camuffati per la solita ipocrisia italiana. Chi vince ha ragione, non importa quale sono le sue qualità umane. Nuovi dioscuri, futuri opinionisti delle italiche vicende. Inchiniamoci agli eroi che ci fanno inorgoglire del nostro Paese. Copriamoli di gloria e privilegi e apriamo i microfoni!