104. 18 agosto 2008. Cosa hanno in comune Liu Xiang, Aldo Montano, Valentina Vezzali e le nostre ferie

[Trieste, Barcolana]

 

“Sono una bestia da pedana delle finali”, grida euforico Aldo Montano dopo aver strappato alla Russia il bronzo nella sciabola a squadre. E poi esulta gioioso, con la medaglia al collo, sulla pedana mostrando i palmi delle mani unite per far leggere a tutto il mondo televisivo 4 cifre, 0586 che rappresentano il prefisso telefonico di Livorno, è vero, ma è anche il nome del suo ristorante. E lui in quel momento a cosa stava pensando, alla sua Livorno o al suo ristorante? Ed i giornali, precisi, per coloro che non hanno seguito la diretta, hanno stampato su carta e su internet, la sua foto con tanto di numeri in mostra. Come se la vittoria e la medaglia fosse solo la sua e come per “benedire” la pubblicità gratuita che il personaggio si merita. Non capisco. Perché i cronisti pongono a tutti coloro che han vinto una delle 3 medaglie (75, 100, 150 mila euro, non chiamatele più bronzo, argento, oro) questa domanda: e adesso cosa farai? Tutti rispondono, andrò in vacanza. E tutti continuano: 3, 4 mesi in viaggio. Non voglio pensare a nulla e divertirmi. Proprio come facciamo noi comuni mortali dopo un stress psicofisico derivato da un surplus di lavoro… Io ho la fortuna di poter fruire di 28 giorni di ferie e 4 festività soppresse. Non so voi! Liu Xiang si è rotto. Chi è? E’ uno dei 100 mila campioni cinesi, fa i 110 ostacoli. Il titolo del giornale: Liu Xiang, la Cina nel dramma. Va in pista, si fa male e si ritira. Bene, cioè male per lui! Ma voglio dire: e allora? Se ne fa male uno, certo dispiace per il caso umano. Non discuto. Ma che la Cina ne faccia un dramma… Stanno “vincendo” 40 ori, 65 medaglie in tutto, chissà quante saranno alla fine. Hanno lo strapotere su tutti, USA compresi. E tu fai un dramma per una medaglia persa. Questa la dice lunga su come i cinesi siano “nazionalisti” e ossessivamente predominanti su tutti, riguardo gli obiettivi da raggiungere. Vezzali. Vezzali. Ma chi l’avrebbe detto che avrei parlato di te in ben 3 post. Neanche per i miei più cari amici. Ne hai fatta un’altra delle tue per renderti definitivamente antipatica, tu e il tuo fioretto che pure seguo con ardore. Vezzali, Granbassi, Trillini e Salvatori scoprono all’aeroporto la discriminazione. E parte la protesta: “Noi medagliate, loro eliminati e ci trattano così? Il Coni: “Noi paghiamo a tutti la classe economica”. Il calcio e gli altri sport non si amano prima, figuriamoci durante le Olimpiadi. “Non siamo calciatori” è uno dei tormentoni ascoltati in questi giorni, un accenno polemico che significa tutto: non guadagniamo come calciatori, quindi ci devono detassare; non ci alleniamo poco come i calciatori; non siamo viziati come i calciatori; non siamo facce da reality come i calciatori. Insomma una diatriba da tenersi attraverso la platea del media! Non ne possiamo più! Vezzali, torna a casa e va direttamente in vacanza. E restaci!