42. Saper dire di no!

[Hamburg]

 

Essere belli e bravi. Farsi accettare sempre, ovunque. Essere gentili. Costa. Costa molta fatica. Certo. Se sei empatico, gioviale e socievole, se quando vai al lavoro porti con te il sole, anche in una giornata buia, ti costa meno fatica donare un sorriso. Ma a volte occorre saper dire di no. Per rispetto a se stessi e a chi ti è vicino e conta su di te. Disperderesti energie inutilmente e non potresti essere d’aiuto a chi te lo chiede. Oggi, per esempio per non dire di no e per “ascoltare” il mio collega ho bevuto 5 caffè. Sono le 12.30. Con i 3 di stamane, bevuti a casa per colazione, fanno 8. Come mi sento ora? Imparerò mai a dire saggiamente di no senza aver paura del giudizio di chi mi chiede conforto e appoggio?

Commento Uno
Posso testimoniare la stanchezza e la perdita di lucidità… Ma è nell’indole del personaggio, la sua grandezza, direi. Capisco la fatica… ma la soddisfazione di essere punto di riferimento, sponda d’anima, confessore fidato, smile dispenser, affabulatore eclettico, saggio dispensatore di aneddoti, procacciatore di emozioni? Lo sai meglio di me che non ne puoi (né vuoi) fare a meno. L’attrazione fatale, che fai finta di ignorare, è che più dai, più ricevi e per quelli come Sabasan gli input emotivi sono ossigeno! Quindi? Ci vengono in aiuto i classici: in medio stat virtus. Ti è concesso di osare qualche no, ma non a me, ovvio! :-)

Commento Due
Saper dire di no non potrebbe essere anche una forma di rispetto? Si, vero, un po’ contorto ma è anche segno di sincerità e dato che è più unica che rara…