[Prefettura di Trieste in Piazza Unità, vista dal mare]
Ieri sera ho seguito in televisione“Rebecca, la prima moglie”, il film di Alfred Hitchcock del 1940, tratto dal romanzo di Daphne du Maurier, pubblicato 2 anni prima.
L’ho seguito perché il mio amico d’armi e d’avventura fotografica, in arte “Fred Rozzo”, era una delle comparse, in ben quattro scene, non è poco.
L’ho vista anche perché la fiction è stata interamente girata a Trieste, in otto settimane.
Da quando ho “partecipato” come comparsa ad una sola, singola scena del film di Gabriele Salvatores, Come Dio comanda, non riesco a vedere più lo svolgimento naturale dell’azione cinematografica. Mi ritornano alla mente le lunghe ed estenuanti attese, immagino le scene girate a pezzi, in modo per nulla sequenziale. Immagino il successivo grande lavoro di montaggio del film, la parte principale della costruzione di un film.
E, ancor di più, immagino il grande e certosino lavoro preliminare che sta a monte del progetto di un film, lo “smontaggio” in scene elementari. Ossia la difficile divisione delle scene, per ottimizzare il lavoro della troupe cinematografica e della disposizione di attrezzature e persone nei luoghi dove girare le scene.
Insomma, ci siamo capiti.
E’ come prendere un bellissimo quadro, farlo a pezzettini e ricostruirlo.
Il film è stato girato a Trieste, ma la mia città é stata “venduta” per Montecarlo e per Londra.
La cosa è rimarchevole per Trieste, città dai volti poliedrici.
Il castello di Miramare é stato usato come villa dei De Winter. La Prefettura di Trieste, sulla gran bella Piazza dell’Unità d’Italia, il salotto della città, usata come albergo, gli ambienti del museo Revoltella utilizzati come sala per il grande ballo.
Tutto vero e tutto finto.
Mi sono detto allora: la vita sarà cosi!
Le scene sono già pronte, scritte da qualcuno “da qualche parte” e girate dal suo “team”.
Poi, ognuno di noi è il montatore del proprio film, della propria fiction.
Non esiste tempo e non esistono luoghi prestabiliti.
Siamo noi a creare il nostro film con quelle scene elementari, ponendole nei tempi e nei luoghi adatti. Diamo così scorrevolezza alle nostre scene e alla fine vendiamo il nostro prodotto agli altri, la nostra presenza e la relazione con il resto del mondo.
E dietro di noi, lo sfondo umano.
Il mio caro amico, principe di Rozzo, ha lavorato più di quattro giorni per questa fiction. E’ stato bravo. Ha eseguito bene il proprio compito. Infatti non lo si vede per nulla. Nessuno si vede. Lo sfondo umano è stato perfettamente realizzato attraverso gli invitati al ballo, gli uditori della causa contro Max De Winter. Ma non si riconosce nessuno. Tutto perfettamente costruito ed appiattito per fare da sfondo ai protagonisti e alla scena principale.
Come da copione.
Il copione della vita.
Commento Uno
Greggi di comparse che fanno spazio ai protagonisti. Neanche ci accorgiamo di quanto godiamo nell’essere anonimo ornamento della location per la vita di qualcun altro. Così riempiamo gli stadi, affolliamo i concerti, accorriamo ai comizi. Siamo la folla “di contorno all’evento”, la “vita da mediano”, l’ottimo gregario, il prezioso lavoro oscuro…Individuo e società, singolo e collettivo…Uno Nessuno Centomila
Commento Due
ah ah … che bel post. varie idee: Rebecca… era uno dei nostri libri preferiti (me e mia cugina Gabriella, passavamo intere estati a leggere e passarci romanzi che le ragazze di oggi non leggono più). Poi ho visto il film originale grazie a mio papa (che è un collezionista di film “vecchi” ma per fortuna talmente appassionato che ci contagiava guardarli). Quando ho saputo che giravano qui e che ci sarebbe stato Piero Boni in città, ho girato mille volte le location ma non l’ho mai incontrato!!! (mi piace troppo!:) ma è un po’ di legno. E a gennaio ho avuto la fortuna di fare un tour in città con L’ape Giramondo, dal titolo “Trieste Film Location” e ci hanno preparato un tour in diversi posti della città mostrandoci con i portatili le scene di film famosi o no dove era stata usata Trieste da sfondo (e come). Da Sant’Antonio fino al museo delle ferrovie, un bellissimo percorso. Chissà se ripeteranno. Ma come mai ti sei interessato a sto mondo e a fare la comparsa nei film??? PS: ho gli orari rovesciati: sono stata 4 (quattro) ore al telefono con mia sorella, per lei sono le 21 per me le 2 ma vale sempre la pena, è come se fossimo andate a prendere un lunghissimo caffè assieme. E ora chiudo!!! Notte!
