[Coco Taxi a Cuba]
Una festività inutile se non fosse per il mero significato cattolico: l’Assunzione di Maria. Mentre Lei assurge, noi svuotiamo le città per piazzarci nelle tinozze delle nostre spiagge, a riproporci come massa in uno stretto fazzoletto di mare. Possiamo chiamarla stupidità umana o voglia di evadere per rientrare nelle galere delle località balneari? Quando ero bambino e ragazzo passavo il ferragosto, la giornata del 15 agosto, a Notaresco, il mio paese natìo. La scuola chiudeva per 3 mesi abbondanti a quell’epoca. E in quei 3 mesi noi 3 fratelli potevamo scatenarci nel vero senso della parola, liberarci dalle catene della città. I miei genitori, dopo averci tenuto segregati in casa durante la stagione scolastica a Taranto, liberavano le nostre briglie. E da bravi bambini, educati e distinti nell’abbigliamento ci trasformavamo in perfetti delinquenti di strada, seppur di un paesino collinare ai piedi del Gran Sasso a 5 chilometri da Roseto degli Abruzzi. Ebbene, eravamo poco tollerati, quasi per nulla, dal nostro unico nonno (anche se ci amava tantissimo) e dagli zii. Ma i cugini non vedevano l’ora della novità nella presenza estiva dei loro “coetanei” tarantini, quasi perfetti collegiali, che divenivano complici di episodi raccapriccianti. Si rientrava a Taranto in ottobre pieni di lividi, sbucciature sulla pelle e cicatrici ovunque, che trovavano presto il tempo di “sparire” durante la scuola. Ma per me quelle erano favolose medaglie d’oro da lasciare appese al collo per 9 mesi e mostrare orgogliosamente ai miei compagni di scuola. Il 15 agosto di tutti gli anni, mio padre riusciva ad essere quasi sempre a casa con noi. E se non ci fosse stato lui presente ci avrebbero pensato i miei zii a farci rispettare la “regola del ferragosto”, quel 15 agosto popolare, tutti a fare la gita fuori porta. Noi no! Quel giorno si ponevano armi e mezzi di trasporto e lo si passava a casa. Neanche al mare, che pure era lì vicino. Nulla! La festa era sacra, dicevano “oggi sono tutti in auto, andremmo sicuramente incontro a qualche incidente mortale”. Chissà perché poi doveva essere per forza mortale, l’incidente! Così sono cresciuto nella certezza che gli incidenti mortali in auto accadevano ed erano concentrati solo il giorno dell’Assunzione di Maria. Ed allora al mattino Santa Messa e alle 12 in punto tutti a tavola per gustare un favoloso timballo di crespelle abruzzese della mia zia Norina, seguito dal pollo al forno, cotto a legna. Mentre Notaresco, già piccola e semideserta, quel giorno era completamente vuota. Ma vuoi mettere? Noi ci eravamo salvati da un incidente mortale certo, anche per quell’anno, e dal giorno dopo, il 16, potevamo tranquillamente riprendere a vivere la nostra meravigliosa ed esaltante stagione delle vacanze!
Commento Uno
“I'm much wiser now, A lifetime of memories run through my head, They taught me how For better or worse, alive or dead, I realize there's no turning back, Life goes on the off beaten track (A change of seasons, Dream theater)”. Bel post, il tuo senso delle radici è merce preziosa in tempi di memoria collettiva labile.
