[Amburgo: dettaglio di un battello, al tramonto, sul lago]
Ore 10.40 italiane. Mancano 10 minuti al risveglio degli amici astronauti.
Quanto è grande l’uomo per aver raggiunto questi traguardi! Ma quanto è altrettanto piccolo!
Sto seguendo la missione STS-122 direttamente dal vivo, dalla Nasa TV, via web.
Un modo di vivere ciò che vorresti fare in prima persona, ma non puoi più. Ho desiderato tanto essere lassù, nel cielo, nel cosmo. Ho studiato per “fare” l’ingegnere, proprio per diventare astronauta. Ma poi, a parte un colloquio all’Agenzia Spaziale Europea (Esa), a Frascati, non ho avuto alcuna altra possibilità.
In questo epoca, però, la tecnologia ed internet danno a me, e a tutti voi, la possibilità di vivere con gli occhi e con il cuore l’avventura nello spazio, grazie per esempio a “Nasa TV live”. Ora posso essere lassù con gli astronauti dello Stazione Spaziale Internazionale (Iss), osservare i diversi ambienti e i diversi punti di vista. Posso vedere la Terra, magnifica. Il giorno e la notte che si alternano durante un giro della stazione intorno al nostro pianeta. Vedo l’esterno e l’interno dell’astronave Atlantis e quello della stazione spaziale, vedo la sala controllo. E vedo gli astronauti che vivono e lavorano, muovendosi con una sola spinta di braccia, annullando ogni riferimento di ciò che è “sopra sotto destra sinistra”. È come vedere il mondo dal finestrino dell’aereo di uno dei nostri voli terrestri. Laggiù nelle case la gente vive, gioisce, si danna.
Intanto la Terra ruota su se stessa e posso riconoscere alcune zone. Poco fa eravamo sulla Spagna, lungo il Mediterraneo. Adesso siamo sul Giappone. Stare lassù e vedere la Terra come un unico oggetto, vivo, senza lotte, guerre, traffico, interessi, smog. Un unico essere vivente, come ognuno di noi, con le proprie cellule, molte sane, alcune impazzite, i virus, i batteri.
Meraviglioso! Trattiamo con cura il nostro “corpo”!
