[Controluce al tramonto sul molo Audace a Trieste]
Piero mi dice: “Sono riuscito a vincere l’asta su eBay per un oggetto al quale tenevo tanto. Ma ho speso più di quanto pensassi. È uscito fuori il mio spirito competitivo che ha voluto vincere a tutti i costi.”
Sono convinto che la competizione ci porta a superare ostacoli che noi riteniamo insormontabili; essa può essere paragonabile, secondo me, all’atto sessuale. È come un orgasmo che non vogliamo interrompere. Vogliamo vincere e l’adrenalina si scatena nel nostro sistema ormonale, per superare gli ostacoli.
Piero si sorprende delle mie argomentazioni e si sorprende ancora di più quando parlo di Ginevra. Non sono solito aprirmi e parlare di colleghi e colleghe, non mi piace far girare voci in ufficio e non considero, in linea di massima, alcun compagno di lavoro un “amico”: oggi sei dalla mia parte, domani puoi essere contro di me e ciò che sai sul mio conto lo potresti utilizzare per farmi del male.
Con tutto il rispetto per il ruolo, l’intelligenza e la persona, ho considerato inizialmente Ginevra una androgina, depositaria ormonale di entrambi i sessi, maschile e femminile, una sorta di donna con le palle. Anche se apparentemente spinta da valori di carità umana e di altruismo, nel passato ha dimostrato di essere una donna determinata nella propria carriera, ben dotata intellettualmente, ma molto incline all’arrivismo a tutti i costi.
Ma Ginevra è cambiata o, meglio, il tempo e le esperienze ha cambiato noi, al punto da farci intuire che l’anatroccolo sta diventando un cigno. Ma l’aspetto positivo per il quale vi racconto tutto questo è il fatto che la comunicazione sincera vince e supera ostacoli caratteriali e fortifica le relazioni interpersonali. Le armi psicologiche di ciascuno di noi sono usate per crescere umanamente e non per fare la guerra e cercare lo scontro diretto, al fine di raggiungere traguardi sociali a qualsiasi costo.
Avvertivo da un po’ che Ginevra cominciava a porre attenzione all’animo delle persone. Ma ciò che abbiamo scoperto oggi è l’assoluta libertà di opinione e di espressione a costo di far male. Perché sappiamo bene che la verità, se esiste, fa male e l’ipocrisia vela ed aiuta inevitabilmente la comunicazione sociale.
Riporto testualmente la mail di Ginevra che mi è stata inviata in risposta alla mia mail, nella quale le chiedevo perdono per la mia “sincerità”, nella speranza di non averla ferita, dichiarandole la mia stima. Piero e Ginevra sono nomi inventati.
“Saba (!!!), invece mi hai fatto un bellissimo regalo. La sincerità è il primo passo verso l’amicizia e, devo dire, che a me piacciono (mi entusiasmo e stimo) le persone creative e il Saba che vedo ora lo è al massimo livello. In te rivedo una parte di me molto in potenza. Perché tu sei molto più concreto e deciso nel seguire i tuoi interessi. Devo dire che parlare con te - e con Piero - è davvero un piacere, mi fa sentire tra amici e non uso superficialmente questa parola. Davvero bello, sa di primavera!!! Ginevra”.
