[Pescare al tramonto di Zut, in Croatia]
Oggi è stata una giornata dai colori nuovi, diversa.
Ore 9. “Come Dio comanda”. A Farla di Maiano, in provincia di Udine, nei pressi di Osoppo, Gabriele Salvatores dirige le scene del film tratto dal libro di Ameniti.
Ed io per la prima volta sono una comparsa.
Ore 23. Rientrato a casa, mi precipito su internet, in questo mondo che all’apparenza potrebbe sembrare virtuale. Ma chi lo ha detto? Solo in questo “modo” e in questo “moNdo” posso trasmettere subito agli altri che oggi è stata una giornata “due” volte nuova.
Per la prima volta ho partecipato alle scene di un film e per la prima volta ho “realizzato” di avere due nuovi amici, dopo aver letto la risposta al mio post di ieri. Non utilizzo social network, non avevo usato il blog fino ad ora. Ho cominciato da poco a parlare con un interlocutore potenziale, attraverso queste pagine del mio nuovo strumento informatico, il blog. E mi stupisce la potenza del mezzo. E leggendo le due riposte al mio post non riesco a fare altro che pubblicarle.
Piero
Tu sì che sei un comunicatore… Il nome che mi sono attribuito mi si addice e, visto che ho “scoperto” il tuo sonar (di profondità), sono convinto che tu volessi giocare con le assonanze… (dark to light… light to dark, citando una canzone che mi è cara e che di sicuro non conosci). Quando comincio a stupirmi della sincerità altrui mi ritrovo ingolfato nei soliti pensieri distruttivi sul degrado dei tempi e, siccome sono stufo di inciampare sul moralismo e di flirtare con il pessimismo, non dico altro… Non so quanto hai soppesato le parole del tuo post (pura retorica, ti visualizzo chiaramente in riflessione (dark) notturna davanti alla tastiera… e mentre tu producevi io già dormivo…) ma, che sia dote spontanea o ragionata, eccelli in quella che Calvino chiamava leggerezza dello scrivere (1985, Lezioni americane, “la leggerezza, la rapidità, l’esattezza, la visibilità, la molteplicità”… come si dovrebbe scrivere… una lucidità sorprendente, sembra che già parlasse dello scrivere in un blog!), secondo me, almeno.. (ma il banco di prova sarà il giudizio della martoriata Ginevra, tapina…). Per questo sono un tuo (!?) fan… perché i giovani talenti (che siano amici, nemici, conoscenti o, addirittura, Dio ce ne scampi, colleghi di lavoro…) vanno incoraggiati… anche Perché ogni giorno alzo (fiduciosamente ma senza pretese) le antenne per captare qualche scalfittura della Dittatura della Mediocrità e il giovane Sabasan (avendo dei numeri) si muove in quella direzione. Oggi vai a fare la comparsa, ma domani torni ad essere protagonista…. In attesa della tua prossima unghiata / bloggata… Take care. Piero
Ginevra
Concordo con Piero sulla leggerezza e sul giovane talento. Il tuo racconto sul blog è davvero immediato e mi ci sono ritrovata. Quanto hai scritto ha fatto riemergere una riflessione fatta tempo addietro. Le esperienze di vita, a volte, hanno la capacità di gettare una scintilla su “combustibili interni” giacenti così che gradualmente si crea una fiamma che crescendo produce un calore interno che cambia i ‘colori’ delle persone e si percepisce anche all’esterno sotto forma di cambiamento di carattere, di agire, di espressione. La scommessa è duplice: avere il coraggio di non bere tutta l’acqua possibile per spegnere il fuoco e di alimentare il fuoco… Ginevra…
Per finire, ancora una riflessione.
Gabriele Salvatores, non lo conoscevo di persona! L’ho salutato con una stretta di mano, dicendogli: “Sai che porti un nobile nome? Gabriele è il santo protettore dei giovani. Sei una gran bella persona”. Mi risponde: “Faccio del mio meglio.”
Pazzesco, lui, Salvatores, fa del suo meglio. Sono stato molto rapito dalla sua personalità. Tranquillo, equilibrato, umile, educato e rispettoso. In quell’ambiente è una rarità. E non solo in quell’ambiente.
