31. Viaggi esotici e avventure in poltrona


 

Per effetto dell’inclinazione dell’asse terrestre che provoca l’ondulazione della rotazione terrestre (a proposito di Ripples!), i passaggi della Stazione Spaziale Internazionale sopra la nostra testa, lungo i meridiani terrestri, in questo momento in cui scrivo (ore 10.29 del 24 marzo 2008) avvengono a sud dell’Africa, a metà strada dalle terre ghiacciate dell’Antartide. Ieri ero a pranzo da Silvio. In televisione passano scene amatoriali di viaggi fuori dai circuiti convenzionali. Granadine, Caraibi fuori rotta ed altro. Posti difficilmente accessibili. Da visitare con catamarani, yacht, barche attrezzatissime. E poi ancora, escursioni nelle terre ferme attraverso ponti di corda e sentieri non tracciati, nella ricca vegetazione tropicale. Tempo fa queste immagini mi avrebbero fatto venire la voglia di lasciare Silvio e compagni, alzare il popò dal divano e partire immediatamente. Ieri, invece, ho avuto una repulsione verso quel modo di fare viaggi, anche se insolito e fuori dalle rotte di massa. Mi sono chiesto cosa vuol dire conoscere popoli e terre lontane e diverse dalle nostre. Mi sono chiesto se partire e viaggiare voglia solo dire muoversi fisicamente. Il mio dubbio ha insita la risposta. L’analogia è la stessa degli esperimenti fisici. L’osservatore inquina l’esperimento o il fenomeno da studiare. E pertanto si perde l’oggettività. Se ci rechiamo in quei posti lontani per conoscere, ad esempio, gli aborigeni e li vediamo “danzare” per noi o costruire oggetti “tipici” solo per noi, a quel punto abbiamo visto e visitato una scena assemblata per il turista. Ed allora? Tanto vale restare sul divano di casa propria e gustare il tutto davanti ad uno schermo televisivo. No, a me non piace, io voglio “sporcarmi le mani”, immergermi nella realtà e rischiare del mio. Un po’ quello che ho compiuto nei miei viaggi in Asia Minore e nel Sud est asiatico per lavoro, in tanti anni di permanenza in quei posti. Ero tra la gente a cercare una casa in affitto ed ho vissuto tra loro, come uno di loro. Oggi è Pasquetta, giornata dedicata alla gita fuori porta. Io invece sono qui, non per il maltempo, ma per una mia precisa scelta. Non mi è mai piaciuta la gita universale in cui si muovono “30 milioni di italiani”! Serena Pasqua e Buon Viaggio a tutti voi.


Commento Uno 
34 echi lontani dalla Grande D: sono veramente d’accordo. Parole santissime. Non mi dilungo. Perché sono ancora perso nel reale ma la considerazione è acuta e l’avevo già sposata da tempo. Grande! La mia gita fuori porta si è conclusa da poco in una sperdutissima valle ossolana, a vedere i mulini di Trontano (del 600): noi, la valle e nessun altro. Solitudine e beltà. I flutti di milioni di compatrioti erano altrove La mia gita fuori porta si è conclusa da poco in una sperdutissima valle ossolana, a vedere i mulini di Trontano (del 600): noi, la valle e nessun altro. Solitudine e beltà. I flutti di milioni di compatrioti erano altrove.