[Mare di Miramare, Trieste]
Il mio blog è “mio”.
Non solo nel senso della proprietà. Ma principalmente per il fatto che esso è il surrogato del diario che tanti anni fa si “buttava giù” con la penna, le matite colorate e i ritagli di carta.
Ho creato questo blog affinché potessi raccogliere in questo spazio, fisicamente virtuale, le mie riflessioni, i miei spunti, alcuni miei scatti.
Ed il punto è proprio questo. In quanto personali, sicuramente, le mie idee interesseranno me e qualche mio “amico” che vuole seguirmi. Essenzialmente, lo spazio esiste per una mia precisa esigenza.
Però! Però oggi mi è capitata una cosa bellissima. Un motivo per cui questo spazio assuma un senso esterno ai miei moti intimi. E la cosa mi ha incoraggiato, non poco.
Ho ricevuto un commento al mio ultimo post: “Io e il mare”.
L’ho ricevuto da Lox, in maniera anonima, come è anche giusto che sia. Ho verificato, che Lox ha fatto accesso alla rete con un account legato ad un provider di Milano.
Il commento dice:” Mi piacerebbe vivere vicino al mare”.
Una frase semplicissima, essenziale, breve, chiusa da un segno di punteggiatura: il punto. Quel punto vuol dire tanto. Racchiude un mondo. Non lascia, ai più, la possibilità di entrare nell’animo di Lox, ma allo stesso tempo mi dice quanta melanconia e rammarico ci sia nel non poter vivere il mare. Io ho vissuto questa sensazione. Ho vissuto cinque lunghi anni a Torino per studiare, poi altri 4 a Milano e così via. Il mare è apertura, speranza, coraggio, avere coscienza che all’improvviso possa arrivare nel tuo porto una nave, un evento che ti possa cambiare la vita.
Il mare è vita.
Punto.
Ma il fattore principale della mia soddisfazione, ora, qui, in questo spazio, è aver potuto dare ad una persona che non può godere del mare, una pillola, un concentrato di emozioni per poterlo vivere.
Questa è anche la grandezza di internet.
Non solo démoni, violenza o porno. Ma, anche e soprattutto, emozioni che corrono alla velocità dei bit, cioè a quella della luce.
Che ci riporta al mare!