35. Noi e la storia

[Mantova: danza su corda]

 

Ho ricevuto una mail con una di quelle catene nostalgiche. L’ho messa da parte, come faccio sempre. Era stata spedita da un caro amico e così l’ho messa da parte senza aprirla. Oggi, in una bellissima giornata di primavera, col sole che ha iniziato la sua “attività” legale, il cielo terso ed il mare blu, oggi mi ritrovo a leggere quella mail. Mi prende un sorriso nostalgico che reca un senso di piacere, il sapore delle fette di pane bagnate con l’acqua e tanto zucchero bianco sopra. Condivido questo morso di pane perché queste affermazioni rappresentano ciò che era e ciò che siamo stati. La nostra “vita analogica”. Noi che la penitenza era “dire fare baciare lettera testamento”. Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo ‘Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini’. Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva. Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo. Noi che il Ciao si accendeva pedalando. Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c’era l’amico in casa. Noi che dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella. Noi che giocavamo a nomi, cose, animali, città… , e la città con la D Era sempre Domodossola. Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l’album Panini. Noi che avevamo il “nascondiglio segreto” con il “passaggio segreto”. Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic. Noi che al cine usciva un cartone animato ogni dieci anni e vedevi sempre gli stessi tre o quattro, di Walt Disney. Noi che sentivamo i 45 giri nel mangiadischi e adesso se ne vedi uno in un negozio di modernariato tuo figlio ti chiede cos’è. Noi che le barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o un francese, un tedesco e un italiano. Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia. Noi che si andava in cabina a telefonare, coi gettoni. Noi che c’era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto. Noi che andavamo a letto dopo il carosello. Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo. Noi che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercurocromo, e più era rosso più eri figo. Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti. Noi che quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta. Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli. Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2. Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore. Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca o a casa della prof, mica su Google. Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio. Noi che se andavi in strada non era così pericoloso. Noi che giocavamo a pallone per strada, occupando una via intera, usando 2 mattoni per delimitare la porta. Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c’era il TG. Noi che il primo novembre era ‘Tutti i santi’, mica Halloween, e alla radio e alla tv mettevano solo musica classica trieste. Noi che se la notte ti svegliavi e accendevi la tv vedevi il segnale di interruzione delle trasmissioni con quel rumore fastidioso. Noi che abbiamo avuto le tute sportive lucide che facevano troppo figo. Noi che l’unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo solo i chicchi di zucchero sopra la glassa. Noi che alla bancarella le caramelle costavano 5 lire. Noi che si suonava la pianola Bontempi. Noi che la Ferrari era Alboreto, la Mc Laren Prost, la Williams Mansell, la Lotus Senna e Piquet e la Benetton Nannini e la Tyrrel a 6 ruote. Noi che guardavamo allucinati il futuro con Spazio 1999 Base Lunare Alpha. Noi che il Twix si chiamava Raider e faceva competizione al Mars. Noi che le mamme mica ci hanno visti con l’ecografia.

Commento Uno
Mi ci trovo solo in parte. Devo essere in un’età di mezzo (medioevo?). In verità la nostalgia maggiore per la gioventù mi viene soprattutto ascoltando la musica plasticata anni 80: Big in Japan, I just died in your arms tonight. I like Chopin…Emozioni incontrollate, però odio la nostalgia! P.S.: il 96% dei tuoi commentatori è favorevole all’eliminazione del captcha,… vedi tu….“. Indietro? Neanche per prendere la rincorsa!” Ernesto Che Guevara