74. Il piatto è servito

Londra

Non sono né nero né rosso né bianco. Purtroppo sono un agnostico. Senza fede politica. Non credo ai falsi profeti, ai regali, ai proclami, allo spirito antropologico del politico sempre più lontano dalla gente. Però, una cosa mi viene da dire, viste le notizie di questi ultimi giorni. Il piatto è servito. Colui che mi ha fatto “risparmiare” ben 240 euro di Ici, ne ha fatti risparmiare molto di più anche a tutti gli stabili di piazza Navona, a colui che mi difenderà con l’esercito per le strade, colui che pulirà Napoli dalla sua immondizia. Quello stesso uomo sta mettendo a posto i propri interessi. Prima degli interventi a favore dell’economia, prima di pensare alla povertà e alla sopravvivenza di noi uomini del mondo, prima di tanto altro ha ritenuto più urgente in questi primi 100 giorni, mettere ordine a due questioni molto più importanti: le intercettazioni telefoniche e l’emendamento salva “premier”. E tutto questo in un clima di rincoglionimento da calcio, l’oppio dei popoli, dopo la religione. Quanto più siamo distratti, tanto meno male fa l’”introduzione” di interventi antidemocratici (vedi il festival di Sanremo e la teoria delle manovre finanziare). Bene. Ora siamo più tranquilli, possiamo riprendere a respirare! E seguire l’Italia ai quarti di finale!

Commento Uno
Do ut des. Il voto in cambio di un’utilità economica, sono moralista se lo chiamo mercimonio? E sempre rimanendo sui classici: panem et circenses. Come il calcio così la nazione… palla lunga e pedalare!